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Milano è una città per Millenials?





Molto stimolante, organizzata, attiva e vivibile. Poco accessibile e user-friendly.


Questi gli aggettivi adatti a Milano secondo i Millennials. Attratti dalle periferie, sempre alla ricerca di “free wi-fi” (che non sempre trovano) ed “ECO-centrici”.

A dirlo è l’indagine, realizzata da Job Farm e dall’Osservatorio Metropolitano di Milano, sul rapporto esistente tra i Millennial e Milano. Obiettivo: cercare di capire come la città può evolversi per soddisfare bisogni, necessità e “felicità” di coloro i quali la vivono e la trasformano quotidianamente.


Sei gli aspetti di Milano indagati: divertimento, periferie, tecnologia, lavoro, mobilità e ambiente.


Le periferie per i Millennial fanno tendenza e piacciono. Assolutamente disposti a spostarsi dal centro per partecipare a eventi di loro interesse (oltre il 73% lo ha dichiarato), i Millennial le vorrebbero ancora più attive nella diffusione di iniziative culturali, musicali e artistiche, ad oggi ancora poche.


Arrivare in periferia, però, “non è un gioco da ragazzi”: notevole l’insoddisfazione per quanto riguarda il modo in cui i mezzi collegano le periferie al centro e viceversa, andrebbe potenziato il servizio notturno e quello nel weekend. I mezzi pubblici di Milano sono puntuali (61%), bocciati per qualità/prezzo (55%), poco sicuri (60%) e sporchi (55%).


Questa grande attenzione ai mezzi pubblici è la diretta conseguenza del loro spirito sempre più ECO-centrico. Il tema “dell’ambiente”, infatti, risulta di notevole importanza per i nati tra gli anni ’80 ed il 2000. Come dimostrano i dati, infatti, ritengono importanti le aree verdi (80%), le aree pedonali chiuse al traffico (73%), e maggiori politiche restrittive, come il blocco delle auto inquinanti (74%).

Sicuramente i Millennial si vogliono divertire, e a Milano riescono a farlo!


Divertimento” inteso come svago, anche culturale. Per loro sono importanti tutti i diversi tipi di svago presi in considerazione e la presenza di concerti, mostre d’arte, cinema, teatri, locali e discoteche (secondo l’ordine di importanza dato da loro) soddisfa le loro aspettative.


Un altro dato molto significativo è quello riguardante la richiesta di maggiore opportunità per cambiare lavoro. Pur riconoscendo Milano molto attiva in questo senso, i dati mostrano che per i Millennial risulta difficile cambiare lavoro in questa città. “Le precedenti indagini realizzate da Job Farm e dall’Osservatorio Metropolitano – dichiara sul tema Marina Verderajme, Presidente di Job Farm – sono state incentrate sui Giovani e Lavoro. Questa volta l’indagine si allarga per capire il rapporto che i Millennial hanno con la propria realizzazione di vita che non si concentra solo sul lavoro, come è stato ad esempio per i baby boomers, ma passa anche attraverso il rapporto con gli altri, le tecnologie l’ambiente e la società. La scala dei valori dei millennials cambia: il lavoro non è più l’obiettivo per raggiungere la felicità, ma fa parte di una serie di elementi che solo integrati tra loro consentono di perseguire i propri obiettivi di vita”.


Ovviamente la tecnologia per i nativi digitali si conferma un aspetto fondamentale, che vorrebbero una Milano sempre più futuristica. La loro wishlist è fatta di Wi-fi sui mezzi pubblici (lo chiede oltre il 67%), postazioni di ricarica smartphone nelle stazioni, servizi pubblici gestiti via web. “Un dato da sottolineare – commenta Bruno Dapei, Direttore Generale dell’Osservatorio Metropolitano di Milano – è l’apprezzamento per le periferie e la volontà dei giovani di viverle spostandosi dal capoluogo, dato che conferma la vocazione metropolitana di Milano più di molte parole. Altro elemento su cui riflettere in questa direzione, è la carenza sul fronte del wi-fi free che richiama al tema, da affrontare, del digital divide”.


Milano, dunque è assolutamente una sparkling city per i Millennial, ma sanno bene dove vogliono migliorarla.




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