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Quale futuro per l’Idroscalo, tra spending review e sviluppo metropolitano


“Dagli anni Trenta ad oggi, ad occuparsi di Idroscalo è sempre stata la Provincia che ne ha fatto un vero fiore all'occhiello. Oggi, con la Città metropolitana in difficoltà economica e il rischio concreto che altre istituzioni non se ne vogliano far carico, l’Idroscalo rischia di diventare una terra di nessuno”. E' il commento di Bruno Dapei, direttore dell’Osservatorio metropolitano di Milano che ha promosso a Palazzo Isimbardi un incontro sul futuro dell'impianto intitolato “Quale futuro per l’Idroscalo. Tra spending review e sviluppo metropolitano?”


Numeri alla mano, l’Idroscalo appare oggi come una risorsa dai benefici in costante crescita, secondo l'Osservatorio. “Nella stagione estiva 2015 – spiega Dapei che in apertura di convegno ha presentato un dossier sull’argomento – si sono registrate 460mila presenze, con un aumento del 25%. Gli accessi alle piscine sono più che raddoppiati”.


Quanto ai ricavi, lo studio dell’Osservatorio certifica un costante aumento nell’ultimo quinquennio, attestatosi nel 2015 a 400mila euro, e la previsione di andare oltre i 500mila nel 2016.


“Sono stati fatti negli ultimi anni ingenti investimenti, i cui frutti si vedono nei numeri e sul territorio. La riduzione costante dei costi di gestione, scesi sotto il milione annuo – spiega Dapei - è opportuna fino a un livello di guardia che ormai si sta superando. Manutenzione ordinaria e straordinaria non si possono tagliare, pena un deperimento nocivo per tutti. Il solo indotto dei campionati mondiali di canoa di quest'anno, che ha visto 100 paesi e 1.500 atleti in gara, copre ampiamente i costi per più stagioni”. “È importante che nelle scelte che si faranno, ci sia piena consapevolezza di costi e benefici per il territorio – conclude Dapei - Ecco perché l'Osservatorio metropolitano ha messo oggi la sua lente d'ingrandimento su questo argomento, che continuerà a seguire in coerenza con il suo ruolo”.




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