Contributo della Prof. Lucia Visconti Parisio
Delegata della Rettrice per lo sport universitario
Università di Milano - Bicocca
Lo sport universitario sta acquisendo un ruolo sempre più di rilevo nel panorama nazionale. La fase della pandemia, assai critica per le attività sportive in generale, ha favorito un momento di riflessione sull’importanza dello sport per la salute e l’adozione di corretti stili di vita da parte dei cittadini, incentivando nuove iniziative ed attraendo nuovi praticanti. Soprattutto nell’area milanese i rilevanti investimenti infrastrutturali compiuti dagli atenei e i nuovi assetti dello movimento sportivo universitario forniscono un nuovo impulso alle iniziative ed agli eventi che coinvolgono la vasta comunità universitaria della nostra città.
Alcuni tra i più rilevanti investimenti in infrastrutture sportive a Milano sono stati realizzati e finanziati dagli atenei, spesso ampliando e ristrutturando impianti storici della tradizione cittadina, quali il centro sportivo Giuriati, riaperto dopo importanti lavori dal Politecnico, il centro sportivo ex Pro-Patria ed ora Bicocca Stadium riqualificato dagli interventi dell’Università di Milano – Bicocca ed il centro Saini per il quale l’ateneo La Statale ha pianificato un radicale rinnovamento. In altri casi, come per il centro sportivo dell’Università Bocconi, si tratta di nuove infrastrutture polivalenti.
Sul piano istituzionale, è di grande rilievo la trasformazione del CUSI, Centro Universitario Sportivo Italiano, in federazione degli sport universitari (FEDERCUSI) nell’ambito del CONI, avvenuta a dicembre dello scorso anno.
Sulla scia di queste importanti innovazioni resta da chiedersi quale sia oggi il ruolo dello sport negli atenei e quali le politiche attive attuate per favorire la pratica sportiva presso gli studenti universitari. Nella mia esperienza di Delegata allo sport universitario di Bicocca mi sono confrontata con due ordini di problemi.
Da un lato, la considerazione che l’accesso all’università rappresenta un momento di significativo passaggio nella vita degli studenti, che impone spesso una completa riorganizzazione dei tempi di vita. Spesso infatti essi cambiano città, oppure sono soggetti a spostamenti quotidiani per frequentare le lezioni; in entrambi i casi il tempo disponibile per la pratica di una attività sportiva si riduce significativamente e in alcuni casi determina l’abbandono delle attività.
Il tema dell’abbandono sportivo è uno dei temi più rilevanti su cui impostare politiche di intervento: avere impianti sportivi adeguati ed offrire un ventaglio di attività per gli sport individuali e di squadra all’interno del campus è la strategia migliore per garantire a tutti il mantenimento di un buon livello di attività fisica. Accanto alla disponibilità di spazi e di attività deve esserci una costante attenzione alla comunicazione ed alla diffusione di messaggi positivi sull’importanza dello sport e dei suoi effetti benefici sulla salute. L’attività di ricerca nell’ambito della medicina, della psicologia, della pedagogia e della sociologia svolte presso l’Università Bicocca offrono uno straordinario supporto alla adozione di programmi di intervento in ambito sportivo e del benessere della comunità del campus. Non a caso Bicocca è il primo ateneo italiano ad avere ricevuto la certificazione di Healthy Campus dalla FISU (la Federazione Internazionale dello Sport Universitario) a livello GOLD. Questa certificazione testimonia l’impegno e l’attenzione dell’ateneo per il benessere degli studenti e dei dipendenti.
Da un altro punto di vista, il supporto degli atenei deve rivolgersi anche agli atleti professionisti che attualmente trovano grandi difficoltà nel conciliare lo studio con l’attività sportiva di alto livello agonistico. Se la sfida per gli studenti è quella di incentivarli a fare sport nonostante l’impegno di studio, per gli atleti di alto livello la sfida diviene quella di indurli a proseguire negli studi nonostante impegni sportivi che equivalgono in misura di impegno ad un lavoro quasi totalizzante.
Per questa categoria di studenti-atleti stiamo realizzando percorsi di Dual Career, tesi a garantire quelle flessibilità del percorso e quel supporto psicologico e motivazionale che li aiuti a conciliare i diversi impegni agonistici e di studio. Il progetto Dual Career di Milano – Bicocca segue oggi oltre 40 atleti di alto livello, tra i quali molti medagliati a livello nazionale ed internazionale e grandi promesse che stanno crescendo in vista delle prossime sfide olimpiche. La nostra esperienza mostra che la conciliazione è possibile e che gli studenti-atleti comprendono perfettamente l’importanza della loro formazione universitaria in vista del futuro che si aprirà dopo la fine della loro attività agonistica. Se molti di loro continueranno a frequentare l’ambiente dello sport da manager, allenatori o gestori di impianti lo faranno con l’elevata professionalità garantita da una formazione solida e di alto livello.
Da questo punto di vista, un’altra sfida importante per gli atenei è quella di ideare ed offrire percorsi formativi ad hoc per creare professionalità specifiche da inserire nel mondo dello sport. Questa è una importante responsabilità delle università, anche in vista dell’appuntamento di Milano-Cortina 2026, in un panorama di offerta formativa sullo sport che non garantisce il rigore ed il livello tipico della formazione accademica.
Le sfide che attendono gli atenei nell’ambito dello sport sono quindi molteplici: ricerca, formazione e promozione della pratica sportiva a tutti i livelli. L’università di Milano-Bicocca e più in generale gli atenei milanesi sentono questa responsabilità ed operano in sintonia con il CONI, FEDERCUSI e le istituzioni locali come il Comune di Milano e la Regione Lombardia per realizzare quella sinergia che serve al mondo dello sport per fare un salto di qualità e raggiungere sul territorio tutte le fasce della popolazione, anche quelle più svantaggiate e con fragilità, per offrire occasioni di crescita umana e di benessere e diffondere i valori dello sport per una società più giusta ed inclusiva.
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